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Intervista di MyWed.com, la community mondiale dei fotografi di matrimonio, con Luca Cameli, fotografo di matrimonio da San Benedetto del Tronto

Salve Sposine & Sposini!

Da oggi potete trovarmi anche in MyWed.com,

la community mondiale dei fotografi di matrimonio!

Di seguito potrete leggere la mia intervista.

Buona lettura!

© Luca Cameli Photographer ~ Fotografo Reportage Matrimonio San Benedetto del Tronto - Ascoli Piceno - Fermo - Macerata - Ancona - Teramo - Roma - Bologna - Firenze - Torino - Como - Milano - Venezia - Trieste - Italy
© Luca Cameli Photographer ~ Fotografo Reportage Matrimonio San Benedetto del Tronto - Ascoli Piceno - Fermo - Macerata - Ancona - Teramo - Roma - Bologna - Firenze - Torino - Como - Milano - Venezia - Trieste - Italy

Intervista di MyWed con Luca Cameli, fotografo di matrimonio

da San Benedetto del Tronto

D.: Che cosa ti piace di meno nella tua professione?

 

R.: La mancanza di rispetto verso noi fotografi... Quante volte si sente dire: "Il fotografo preme solo un bottone" oppure: "La tua macchina fotografica fa delle belle foto..."

 

D.: Ti piace viaggiare?

 

R.: Si! Moltissimo! Viaggerei in continuazione!

 

D.: Che cosa ti piace di più nella tua professione?

 

R.: Poter cogliere gli attimi e renderli eterni. Un mio motto è: «Una foto è come un diamante... è per sempre!».

 

D.: Come gestisci la critica?

 

R.: Vivo e lascio vivere...

 

D.: Quale sarà il futuro della fotografia di matrimonio?

 

R.: Per me la fotografia di un matrimonio è raccontare l'evento, quindi un reportage. Della serie basta con queste "instagrammate"... cito Anne Geddes: «La cosa più difficile in fotografia è rimanere semplici.»

 

D.: Ci sono determinate tendenze nel settore di fotografia di matrimonio?

 

R.: Le "instagrammate"....

 

D.: Che cosa influisce sul valore di una foto? Quali sono le sue componenti?

 

R.: Rispettare sempre i fondamentali della composizione fotografica.

 

D.: Che cosa vorresti fotografare?

 

R.: Reportage in viaggio per il mondo.

 

D.: Secondo te, quali sono le componenti più importanti di una bella foto?

 

R.: La semplicità, la naturalezza, la spontaneità e l'unico componente fondamentale: una buona e soprattutto limpida luce.

 

D.: Preferiresti essere amato o rispettato?

 

R.: Quando sei amato sei anche rispettato!

 

D.: Che cosa vuoi dire con le tue fotografie?

 

R.: Cito Daniel Pennac: «Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.» Non servono altre parole...

 

D.: Che cosa pensi della vita su altri pianeti?

 

R.: Probabilmente qualche altra forma di vita nell'universo esiste. Quant'è grande il nostro pianeta ed in esso quante forme di vita esistono? Quant'è grande l'universo? ....

 

D.: Se gli alieni dovessero arrivare sulla Terra e tu fossi la prima persona ad incontrarli, che cosa diresti?

 

R.: Gulp! Forse subito dopo: "Telefono casa..."

 

D.: Che cosa non è ammesso durante la ripresa fotografica?

 

R.: Rendersi protagonisti del matrimonio, è il loro matrimonio, non del fotografo....

 

D.: Se dovessi essere invitato a girare un film, di che genere sarebbe?

 

R.: Di guerra con risvolti psicologici, ambientato nella seconda guerra mondiale oppure di fantasia stile S. Spielberg.

 

D.: Per che cosa non hai rispetto?

 

R.: Per chi non ha rispetto, anche per se stessi.

 

D.: Domani vado a fare...?

 

R.: Ovviamente fotografie! ;)

 

D.: Esiste la vita dopo il matrimonio?

 

R.: Certo che si!

 

D.: Quale dovrebbe essere il criterio principale per la scelta del fotografo di matrimonio, da parte degli sposi?

 

R.: Un fotografo di matrimonio è colui che ascolta le esigenze degli sposi, è il meno invasivo possibile durante l'evento ma che sa anche consigliare ed indirizzare gli sposi nelle scelte giuste, poi se loro non ascoltano i consigli....

 

D.: Quali cose che normalmente non si notano da persone comuni, può vedere e catturare un fotografo di matrimonio?

 

R.: Tante, troppe cose da poter elencare qui! Vi cito Margaret Bourke-White: «Trovare qualcosa di nuovo, qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare prima, qualcosa che solo tu puoi trovare perchè, oltre ad essere fotografo, sei un essere umano un po' speciale, capace di guardare in profondità dove altri tirerebbero dritto.»

 

D.: Che cosa ti fa preoccupare e perché?

 

R.: Sempre di più troppi utenti s'improvvisano fotografi.

 

D.: Se tu fossi un personaggio di cartone animato, libro o film, chi saresti e perché?

 

R.: Probabilmente Paperino.... e Il Marchese del Grillo. Un mix interessante!

 

D.: Preparandoti per partire, che cosa metteresti in valigia e perché?

 

R.: La mia reflex, il mio iPod ed il biglietto dell'aereo.

 

D.: Ti piacciono i cani o i gatti?

 

R.: Tutti gli animali! Beh magari un coccodrillo o un squalo che vuole usarmi come spuntino un pò meno... Ma è la loro natura. Basta stargli lontano...

 

D.: Chi o che cosa odi?

 

R.: Quelli che non sono coerenti. Soprattutto con se stessi.

 

D.: Fai solo foto di matrimonio?

 

R.: Assolutamente no, realizzo tutto quello che può essere catturato con lo stile di reportage.

 

D.: Che formazione professionale segui per fare fotografie migliori?

 

R.: Osservare sempre i lavori di altri fotografi. Che non vuol dire imitarli o copiarli. Il proprio stile fotografico viene da dentro, è come mostrare il proprio io e quindi non deve essere snaturalizzato o storpiato ma osservare altri lavori apre la mente come viaggiare e non può che far bene.

 

D.: Chi ti ispira nella vita e perché?

 

R.: «Stay hungry. Stay foolish.» cit. Steve Jobs. Non servono altre parole.

 

D.: Quale lato di te non è mai visibile al pubblico?

 

R.: Più che meno visibile è quello che vorrei nascondere di più, la mia timidezza. Ma spesso vince lei...

 

D.: Chi sono i tuoi eroi?

 

R.: Per la sua genialità Steve Jobs.

Nella musica i Beatles, i Pink Floyd, Paolo Conte ed Ennio Morricone.

Nella fotografia Henri Cartier-Bresso, William Eugene Smith e Mario Dondero.

Nel cinema Stanley Kubrick, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Tim Burton Quentin Tarantino. Nella storia nazionale Giorgio Perlasca e Giuseppe Garibaldi.

 

D.: Quando ti senti completamente soddisfatto dal tuo lavoro?

 

R.: Quando so già dentro di me di aver effettuato un buon lavoro. Non è arroganza, tutto l'opposto.

 

D.: Secondo te, chi può essere considerato simbolo del XXI secolo?

 

R.: Forse è proprio questo il problema per la generazione moderna, la mancanza di simboli a cui ispirarsi...

 

D.: Credi personalmente che la fotografia rivela l'anima della persona fotografata?

 

R.: Si ma dipende anche dalle situazioni e dal tipo di fotografia che si sta effettuando.

Cito Ted Grant: «Quando si fotografano persone a colori si fotografano i loro vestiti. Quando si fotografano persone in bianco e nero si fotografano le loro anime.»

 

D.: Come puoi definire il successo? Come si misura?

 

R.: Mi piacerebbe dire quando sei amato più che ricco economicamente ma questa società non aiuta di certo questa filosofia...

 

D.: Qual è la tua motivazione per continuare a scattare fotografie?

 

R.: cito Helmut Newton: «Il desiderio di scoprire. La voglia di emozionare. Il gusto di catturare. Tre concetti che riassumono l'arte della fotografia.»

 

D.: Se potessi tornare nel passato, che cosa faresti in modo diverso?

 

R.: Sarei voluto entrare molto prima nel mondo della fotografia professionale.

 

D.: Fai facilmente amicizia?

 

R.: Decisamente si. O meglio socializzo molto facilmente.

L'amicizia, nel vero senso della parola, è una cosa che va coltivata per moltissimi anni, e non dall'oggi al domani. Quella è conoscenza, non amicizia.

 

D.: Dove ti piacerebbe vivere?

 

R.: In un mondo più sano... "Peace & Love".

 

D.: La cosa più fastidiosa nella vita è:

 

R.: Non poter assaporare l'emozioni della vita.

 

D.: C'è qualcosa intorno a te che vorresti cambiare?

 

R.: Buona parte del mondo può bastare?

Ma già risolvere i parecchi problemi della cara (e costosa) Italia non sarebbe male...

 

D.: Che cosa vorresti cambiare in te stesso?

 

R.: Essere più sfrontato nelle varie opportunità che ti propone la vita. Meno timido, appunto.

 

D.: Che cosa vorresti cambiare nel mondo?

 

R.: Negli anni '60/'70 si diceva: "Fate l'amore, non fate la guerra".

Purtroppo è un tema attuale ancora nei nostri giorni.

 

D.: Puoi dare alcuni consigli ai fotografi di matrimonio alle prime armi?

 

R.: Non essere invasivi durante il giorno del matrimonio. Dovete raccontarlo, non costruirlo o peggio ancora inventarlo...

 

D.: Con chi vorresti fare una sessione di ripresa fotografica?

 

R.: Come soggetto Scarlett Johansson può bastare come sogno nel cassetto? Con quale fotografo? ...Michael Freeman!

 

D.: Sei fotogenico?

 

R.: Diciamo che preferisco essere dietro una macchina fotografica anzichè difronte...

Probabilmente anche per colpa della mia timidezza.

 

D.: Come sei arrivato nel settore di fotografia di matrimonio?

 

R.: Attraverso la passione per la fotografia e la voglia di rendere l'attimo eterno. Cito Henri Cartier-Bresson:

«Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento.»

 

D.: Che cosa c'è di speciale nella fotografia di matrimonio?

 

R.: Rendere eterno uno dei dei giorni più importanti in assoluto nella vita di una coppia. cito Robert Doisneau: «Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là... anche se li metti tutti in fila, rimangono solo un secondo, due, forse tre secondi... strappati all'eternità.»

 

D.: Che cosa fai nel tuo tempo libero?

 

R.: Ascolto musica, preferibilmente in vinile.

Guardo film di vari generi.

Socializzo, magari con un buon calice di vino, ma anche con una buonissima pinta di Guinness.

 

D.: La cosa migliore nella vita è:

 

R.: Vivere e poter assaporare l'emozioni della vita.

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